Ciajkovskij for Christmas

 

Teatro Ghione, Roma – 15 dicembre 2023 ore 20.45

Aula Magna della Corte di Cassazione – 19 Dicembre 2023 ore 12.00

 

 Luciano Siani, Direttore

 

Polonaise da Eugene Onegin op. 24

 Suite da Il Lago dei cigni op.20
Scena
Valzer
Danza dei cigni
Danza Ungherese

 Valzer da La bella addormentata nel bosco

Suite da Lo Schiaccianoci op. 71a
Marcia
Danza cinese
Danza dei mirlitoni
Trepak

Pas de deux da Lo Schiaccianoci

A most wonderful Christmas arr. Robert Sheldon

In un perfetto connubio tra arte e festività, le musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij, compositore russo vissuto nella seconda metà dell’800, si fanno strada nell’immaginario collettivo, riecheggiando nei vicoli di ogni città.
Annoverato tra i massimi compositori del tardo Romanticismo europeo, pur non mancando nelle sue pagine forme stilistiche permeanti dalla cultura occidentale, Čajkovskij contribuì alla costruzione di un linguaggio autoctono nella Russia del suo tempo. La seducente bellezza dei suoi temi, ai quali conferiva una profonda carica emotiva e comunicativa, insieme all’orchestrazione caratterizzata da impetuose esplosioni sonore e da rapimenti melodici estatici, divennero rapidamente elementi fondamentali nella cultura musicale russa, tanto da essere elogiato da Stravinskij come ‹‹il compositore più russo di tutti i musicisti del mio paese››. Nel corpus delle sue opere è possibile scorgere diverse forme compositive: dalle sinfonie alla musica da camera, dalle opere ai balletti, di cui Čajkovskij, nonostante gli esordi non facili, fu emblema.
Nel 1877, infatti, andò in scena per la prima volta a Mosca Il lago dei cigni balletto in quattro atti e quattro scene, con la coreografia di Julius Wenzel Reisinger; tuttavia, complici l’allestimento modesto e la complessità della musica, il balletto non ebbe il successo sperato.

Il successivo trionfo de La bella addormentata (1890) e Lo Schiaccianoci (1892), e il secondo allestimento de Il lago dei cigni del 1895, assicurarono ad ogni modo a Čajkovskij un posto tra le pietre miliari del balletto classico. Indubbiamente, tra tutti i balletti, è Lo Schiaccianoci ad aver consolidato in modo più tangibile il legame con il periodo natalizio, inserendosi profondamente nella coscienza comune. La vicenda si svolge nella cornice della vigilia di Natale in una dimora tedesca appartenente alla famiglia Stahlbaum, il cui capofamiglia organizza una sontuosa festa per gli amici e i suoi due piccoli figli, Clara e Fritz. A Clara viene donato un grazioso Schiaccianoci a forma di soldatino, che subisce un infausto destino per mano di un capriccioso Fritz. Tuttavia, l’intervento di un amico di famiglia ripristina l’integrità dell’amato giocattolo, suscitando la gioia della piccola Clara. Colma di felicità per il suo dono, Clara si ritira nella sua stanza, ma, stremata, si addormenta sul suo letto, varcando la soglia del sonno e iniziando un viaggio incantato nel mondo dei sogni. Tra alberi di Natale giganti, lotte con topi, foreste innevate e lo Schiaccianoci che si trasforma in un principe, il sogno di Clara prende forma: in un sontuoso e spettacolare divertissement, vengono celebrate le nozze dei due giovani. Ma è soltanto un sogno; Clara si risveglia e felice stringe fra le braccia il suo giocattolo. Nel primo abbozzo, Lo Schiaccianoci venne ultimato il 7 luglio 1891 ma, prima di orchestrare l’intero balletto, Čajkovskij decise di estrapolarne una suite sinfonica, che fu eseguita per la prima volta nel 1892 a San Pietroburgo, ottenendo un grande successo che si è reverberato fino ai giorni nostri.

Non è un caso, infatti, che la musica di Čajkovskij abbia avuto e continui ad avere grande risonanza tra il grande pubblico; sicuramente il suo impiego nelle pellicole cinematografiche ha notevolmente contribuito. Ne sono esempi emblematici il cortometraggio The Peter Tchaikovsky Story (1958), che Walt Disney realizzò per il lancio del cartone animato Sleeping Beauty (La bella addormentata nel bosco), la cui colonna sonora, tra l’altro, è frutto di un sapiente arrangiamento di George Bruns delle musiche del balletto čajkovskijano; Barbie e lo schiaccianoci (2001), liberamente ispirato al racconto di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann Schiaccianoci e il re dei topi e al balletto Lo Schiaccianoci, dal quale riprende anche le musiche eseguite dall’Orchestra Sinfonica di Londra; e infine, Tom & Jerry e la favola dello schiaccianoci (2007), film d’animazione prodotto dalla Warner Bros. Picture Television Animation Distribution.                                                                                             In ogni caso, discutere di Čajkovskij va oltre la mera trattazione di un compositore che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica ottocentesca. Significa anche esplorare i ricordi intrinsechi di ognuno di noi e i sogni che ci accompagnavano nell’infanzia; sogni che, in un modo o nell’altro, si sono materializzati sullo schermo di un cinema o della piccola televisione di casa.

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